AZIENDA AGRICOLA MASSIMAGO 1883
Mezzane di Sotto (Vr)
2015
Committente: MASSIMAGO S.S.AGR.
“(…) la Val di Mezzane appartiene al territorio “Valpolicella” famoso nel mondo per il suo vino e per il paesaggio disegnato dai vigneti. Non si tratta di un paesaggio incontaminato e allo stato primordiale, ma, al contrario, di un paesaggio altamente lavorato e trasformato, che mantiene una sua unica ed inimitabile bellezza proprio nella sintesi armonica che esso realizza tra natura ed opera dell’uomo. Ogni intervento dell’uomo in questo contesto, non escludibile a priori, va reso omogeneo ed integrato nella natura che lo circonda. Se questo vale come principio generale, la Valpolicella assume un carattere strategico data l’immagine del paesaggio sempre più legata al valore commerciale del vino: i due elementi, mutuamente, si sostengono. Non vi è vino Valpolicella senza paesaggio, né paesaggio senza vigneti. In questo contesto, delicato e preziosissimo, si inserisce il progetto del nuovo FRUTTAIO dell’azienda agricola Massimago.
L’Appassimento è un metodo unico e particolare della Valpolicella classica. Nei secoli questa tecnica di “seccare” le uve prima della pigiatura si è perfezionata e oggi contraddistingue la produzione dei grandi vini della Valpolicella: Amarone, Recioto e “Ripasso” Valpolicella in particolare. Il prodotto “vino” è una sintesi fra la terra e le sue risorse, l’energia del sole, l’uomo e il suo lavoro. L’architettura del fruttaio dovrà testimoniare questa cultura ed essere segno di sensibilità e di attenzione in una continua ricerca di equilibrio fra l’uomo e il suo ambiente. Per ottenere un ottimo vino l’Appassimento è fondamentale. È una fase molto critica e delicata, legata anche al ciclo delle stagioni. Le uve, sane e perfettamente mature, sono selezionate al momento della raccolta manuale. Il fruttaio è predisposto in modo da garantire una costante aerazione delle uve in modo che la temperatura cambi con gradualità e non ci siano ristagni di umidità.
L’involucro si caratterizza da una seconda pelle di rivestimento in tavole di legno di recupero che “smaterializza” e rende più etereo il volume. Il disegno riprende in scala opportuna i fienili tradizionali del territorio, ambienti storicamente votati all’essiccamento delle “materie prime”. Il nuovo volume, impostato su di una pianta rettangolare a sviluppo orizzontale con struttura portante e maglia di pilastri in legno lamellare, si accosta armoniosamente agli edifici rurali storici, alla ricerca del migliore rapporto tra funzionalità, estetica e dialogo con l’ambiente circostante. La natura contemporanea dell’intervento risulta manifesta oltreché negli interni, nel particolare trattamento delle pareti di campitura realizzate scorrevoli con binari a sospensione che lascia a disposizione degli spazi “aperti”, permettendo la circolazione dell’aria e la naturale regolazione della temperatura interna.La coibentazione prevederà sistemi termoisolanti in sughero naturale. Architettura sostenibile e “genius loci”: assi di legno di recupero diventeranno rivestimento della struttura, nel pieno rispetto dei luoghi e dell’ambiente. La sua funzione è demandata a solo rivestimento esterno di una struttura portante in pilastri e setti in legno lamellare e massello.. Risparmio e benessere. La scelta di affidare al legno naturale il compito di “vestire” il fruttaio deriva dunque dalla ricerca dell’armonia tra numerosi componenti dalla bellezza alla funzionalità, dalla qualità produttiva all’immagine che si intende proiettare sull’utente finale.
Verona, 10 luglio 2014